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RACCONTI ITALIANI – Nove leggende popolari raccontate da nove narratori

CORTE DE’ MIRACOLI
Spettacolo conclusivo di un percorso di studio condotto da Daria Paoletta
Le leggende popolari sono un sapere irriducibile, deposito di conoscenza antica e, insieme, campo sterminato aperto all’immaginazione; arrivano da lontano e, nell’atto di raccontarle, sono qui e ora. In questo spettacolo, Adele, Chiara, Damiano, Fernando, Giuseppe, Matteo, Raaele, Rosaura e Silvia conducono gli spettatori in un cammino verso mondi dove è possibile cavalcare
insieme alla coraggiosa Fantaghirò, conoscere la perfidia di Saracina, sorridere alle stramberie di un re bizzarro, innamorarsi di un candeliere, aezionarsi a Gambara, incontrare un amico morto, stupirsi insieme a Ciccio Petrillo, beffeggiare l’avarizia, sospirare del lieto finale.

CHE FINE HA FATTO IL MIO IO?


FRANCESCO PAOLANTONI
con Arduino Speranza
regia di Francesco Paolantoni
“Come tutti, sono alla ricerca del mio Io. Appena ‘o trovo, ‘o sputo ‘n faccia!”
Il mattatore e poliedrico attore napoletano cercherà di risolvere la sua crisi esistenziale attraverso una serie di terapie che coinvolgeranno anche il pubblico: cromoterapia, idroterapia, sessoterapia, musicoterapia, ciboterapia e così via, un’esilarante pubblicoterapia che ha trovato riscontro anche tra veri psicoanalisti che lo stesso protagonista ha frequentato come paziente, arrivando però a questa considerazione: “Ma perché devo parlare con una persona che devo pagare, quando posso parlare con tante persone che pagano loro a me?”

 

IL TAGLIONE DI ACHILLE – La dura legge dell’ironia

CORTE DE’ MIRACOLI
da Achille Campanile
regia di Massimo Giordano
Osservatore acutissimo della società del secolo scorso, il grande umorista Achille Campanile mise alla berlina vizi e inquietudini dell’epoca, usando il fioretto della garbata ironia e della vellutata scrittura.
Tre i suoi pezzi che compongono lo spettacolo: si passa dal trionfo del calembour e del gioco di parole de L’acqua minerale, pièce celeberrima, alla lunare surrealtà di Centocinquanta, la gallina canta; in ultimo, il capolavoro comico Visita di condoglianze, qui proposto in un originale adattamento salentino: un vero e proprio prodotto di laboratorio. Teatrale, ovviamente.

L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE -L’amore secondo Truffaut

Scritto e diretto da Corrado Tedeschi
CORRADO TEDESCHI
Omaggio al genio di Truaut, con idee narrative e artifici scenici che sorprendono lo spettatore, questo spettacolo dà la possibilità a Corrado Tedeschi di passare in punta di piedi dal comico al drammatico, scoprendo che la donna ama in un modo molto più universale rispetto all’uomo e che, di conseguenza, non è diicile innamorarsi di una donna, è diicile amarla.
Un vero e proprio intrattenimento sull’amore, in cui l’istrionico attore interagisce con il pubblico, chiamato a giocare con il teatro.

GIUNGLA

ROBERTO ANGLISANI
di Roberto Anglisani e Maria Maglietta
regia di Maria Maglietta
L’ispirazione di questa narrazone parte dal Libro della Giungla di Kipling, ma la giungla questa volta è la grande stazione centrale, con i suoi anfratti, i sottopassaggi bui e umidi, dentro cui si muove una umanità con regole di convivenza diverse, dove la legge del più forte è un principio assoluto: c’è Baloon, un barbone che vive nei sottopassaggi, Bagheera la pantera e Sherekhan la tigre. In questo contesto “selvaggio” però, Muli, il protagonista, riuscirà ad aiutare i suoi amici, e troverà amici veri che lo aiuteranno a fermare Sherekhan. Roberto Anglisani riesce a creare con la forza della parola e del corpo un racconto emozionante dove le immagini si snodano come in un film d’avventura.

REVOLUTION

SARA BEVILACQUA
con Daniele Guarini e Daniele Bove
scritto e diretto da Sara Bevilacqua
Lo spettacolo è una miscela di emozioni, ricordi e storie di vita vissuta a Brindisi negli anni del Boom. All’inizio degli anni ’60, i Beatles suonavano al Cavern Club di Liverpool e Yuri Gagarin diventava il primo uomo in orbita attorno alla Terra.
La protagonista di Revolution sogna di volare nello spazio e di incontrare i Fab Four, ma ha un piccolo problema: vive a Brindisi, vale a dire che è lontana 326 km dall’orbita di Gagarin e circa 3.000 da Liverpool. Per di più a Brindisi, cittadina immobile nel ripetersi dei suoi riti quotidiani, sembra che gli anni ’60 non vogliano proprio arrivare.
E invece arrivano.

LU SCARFALETTU

di Eduardo Scarpetta (traduzione in dialetto salentino)
adattamento e regia di Massimo Giordano
CORTE DE’ MIRACOLI
Ad un anno esatto dal fortunato debutto di Miseria e nobiltà, la Corte de’ Miracoli torna a cimentarsi in un’altra opera di Eduardo Scarpetta. ‘O Scarfalietto è un’opera scritta nel 1881 ed è ispirata all’opera francese “La Boulé” di Meilhac e Halévy, di cui l’autore non si limitò a
fare una semplice traduzione letteraria, ma creò una commistione tra commedia dell’arte francese e farsa napoletana, che è la peculiarità di quest’opera.
Scarpetta riprende il modello francese e lo fa esplodere, in un tripudio di comicità e di situazioni esilarantissime.

LA GUERRA DI ROCCO

MASSIMO GIORDANO
di Giovanni Delle Donne e Massimo Giordano
1915. Rocco è contadino dalla nascita e cretino ancor prima di nascere. Non sa niente di guerra, di trincea, di patria ma quando viene arruolato e inviato al fronte è preso da una frenetica euforia. Per Rocco è l’occasione a lungo attesa per riscattarsi da una vita dura e senza prospettive. La
guerra è pensata come un gioco, dove si spara ma non si uccide, si viene colpiti ma non si muore, le pallottole sono barzellette, fanno solo ridere.
L’illusione però dura pochissimo, Rocco s’immerge nella tragicità di una guerra che continua a non capire. E ce la racconta a modo suo, tra un orrore e una risata, perché nonostante le bombe, i lanciafiamme, il filo spinato, a volte la guerra è così tragica da far ridere a crepapelle.