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Autore: admin

GUERRA DI ROCCO LIONS

CHIARI DI LUNA

Massimo Giordano

LA GUERRA DI ROCCO

di Giovanni Delle Donne e Massimo Giordano

1915. Rocco è contadino dalla nascita e cretino ancor prima di nascere. Non sa niente di guerra, di trincea, di patria ma quando viene arruolato e inviato al fronte è preso da una frenetica euforia. Per Rocco è l’occasione a lungo attesa per riscattarsi da una vita dura e senza prospettive. La
guerra è pensata come un gioco, dove si spara ma non si uccide, si viene colpiti ma non si muore, le pallottole sono barzellette, fanno solo ridere.
L’illusione però dura pochissimo, Rocco s’immerge nella tragicità di una guerra che continua a non capire. E ce la racconta a modo suo, tra un orrore e una risata, perché nonostante le bombe, i lanciafiamme, il filo spinato, a volte la guerra è così tragica da far ridere a crepapelle.

L’incasso della serata sarà interamente devoluto in beneficenza in favore dell’associazione “Sunrise Onlus”.
Finanzierà l’acquisto di un sollevatore deambulatore, dispositivo medico che consente alle persone con disabilità di accedere al mare più agevolmente.

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LE VOLPI

7 luglio / PRIMA RAPPRESENTAZIONE ASSOLUTA

CAPOTRAVE INFINITO

Giorgio Colangeli – Antonella Attili – Luisa Merloni

LE VOLPI

di Lucia Franchi e Luca Ricci

costumi Marina Schindler 
suono Michele Boreggi, Lorenzo Danesin
luci Stefan Schweitzer
tecnico Piero Ercolani
con il supporto di Regione Toscana, Ministero della Cultura, Argot Studio Roma, Centro di Residenza della Toscana

scena e regia di Luca Ricci

Nell’ombra di una sala da pranzo, all’ora del caffè, in un’assolata domenica di agosto, si incontrano due piccoli notabili della politica locale e la figlia di una di loro.

Davanti a un vassoio di biscotti vegani, si confessano legittimi appetiti e interessi naturali, si stringono e si sciolgono accordi, si regola la maniera migliore di distribuire favori e concessioni, incarichi di servizio e supposti vantaggi.

La provincia italiana è la vera protagonista della vicenda, quale microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere, che hanno sempre a che fare con i desideri e le ossessioni degli individui. Morbidamente, si scivola dentro un meccanismo autoassolutorio per cui è legittimo riservarsi qualche esiguo tornaconto personale, dopo essersi tanto impegnati nella gestione della cosa pubblica.

La corruzione è proprio questo concedere a se stessi lo spazio di una impercettibile eccezione.  Come scrive Sciascia in Todo modo: “i grandi guadagni fanno scomparire i grandi principi, e i piccoli fanno scomparire i piccoli fanatismi”. 

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TINGEL TANGEL KABARETT

11/12 luglio / PRIMA

Corte de’ Miracoli

TINGEL TANGEL KABARETT

da Karl Valentin

con Sara Antonazzo, Damiano Bracco, Fernando Colazzo, Matteo Colazzo, Domenica Coricciati, Giovanna Coricciati, Silvia Coricciati, Anna De Simeis, Laura Flaminio, Antonio Gemma, Raffaele Gili, Adele Maruccio, Chiara Panzera, Valeria Piccinno, Giuseppe Resta, Sandra Sansone, Chiara Sicuro, Claire Vallet
assistenti alla regia: Valeria Piccinno e Claire Vallet,

adattamento e regia di Giulia Innocenti

Questo spettacolo si ispira a Tingeltangel, di Karl Valentin, che è un omaggio diverito al kabarett degli anni ’20 e ’30, che prendeva vita sui palcoscenici tedeschi dell’epoca, in locali pieni di fumo, licenziosi e ambigui, dove in tanti si ritrovavano per compensare tutte le privazioni della quotidianità. In questo spettacolo le scene si susseguono l’un l’altra senza un vero fil rouge, in un surrealismo ubriaco, eccessivo, sfrenato. I personaggi si accapigliano senza capirsi, intraprendono conversazioni strampalate, raccontano meticolosamente di serate trascorse o di oggetti a loro molto cari, applicano l’astratto al concreto e viceversa. Tutti i personaggi valentiniani parlano spesso sconnessamente e hanno una logica sfasata, inutile, assurda, spogliata di ogni realismo. L’umorismo di Valentin, esponente di spicco del Kabarett tedesco, attore comico e innovativo nonché commediografo, che ha avuto un’influenza significativa sulla cultura tedesca al tempo della Repubblica di Weimar, non è mai polemica, è solo creatività. E questo spettacolo cerca di rimanere fedele alla cifra dell’autore.

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ANDROMACA

18 luglio

I SACCHI DI SABBIA/ COMPAGNIA LOMBARDI-TIEZZI

I Sacchi di Sabbia

ANDROMACA

da Euripide

con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano
con il sostegno di Mic, Regione Toscana

uno spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia

Andromaca è un testo decisamente anomalo nella produzione euripidea: non vi si staglia alcun protagonista, nessun dio compare, come pure nessun “eroe tragico”; il mondo, svuotato di presenze eccezionali, sembra ospitare solo uomini incapaci di decidere del proprio destino. Le speranze si alternano alle tragiche disillusioni, in una danza meccanica, così macabra e spietata da sembrare comica.
Dopo i Dialoghi degli Dèi, Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia tornano insieme su un classico dell’antichità, esplorando i confini tra comico e tragico. La migliore descrizione di questo spettacolo è quella vergata da un critico teatrale: “Si ride molto, perché tutto è spinto al paradosso, con una asciutta raffinatezza che si permette a volte sgarri scatologici. Tutto passa anche attraverso i volti degli attori, da quelli volutamente sbiaditi delle serve, a quello di una Andromaca in carne e en travesti che rievoca passati splendori dall’attuale condizione di serva, allo spiritato Menelao di Giovanni Guerrieri, un incrocio tra D’Artagnan e uno scapigliato milanese d’antan sull’orlo della tisi. Da morire dal ridere”. (Massimo Marino)

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ITALIANI CÌNCALI

26 luglio

TEATRO DELL’ARGINE

Mario Perrotta

ITALIANI CÌNCALI

di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta

L’emigrazione italiana nelle miniere di carbone del Belgio, raccontata attraverso un’epopea popolare, fatta di uomini scambiati con sacchi di carbone, di paesi abitati solo da donne, di lettere cariche di invenzioni per non svelare le condizioni umilianti di quel lavoro, di mogli che rispondono a quelle lettere con le parole dettate dall’unico uomo rimasto in paese: il postino. È lui che racconta tutto quello che ha visto, sentito, letto e scritto. Racconta come può, come deve, ricostruendo uno spaccato violento e amaramente ironico di un’Italia uscita dalla guerra e pronta ad affrontare il boom economico. È così che le sue storie, così apparentemente personali, ritraggono senza ipocrisia uno dei capitoli più amari della nostra storia repubblicana.
Lo spettacolo ha ricevuto la targa commemorativa della Camera dei Deputati per “l’alto valore civile del testo e per la straordinaria interpretazione”, è stato finalista al Premi UBU 2004 e ha segnalato Mario Perrotta tra gli artisti più interessanti della nuova generazione.

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IL PIACERE DELL’ATTESA

31 luglio / PRIMA REGIONALE

TEATRO 7

Michele La Ginestra – Manuela Zero – Ariele Vincenti

IL PIACERE DELL’ATTESA

di Michele La Ginestra

Scene Teresa Caruso
Costumi Milena Corasanti
Aiuto regia Loredana Piedimonte
Tecnico Luci Niccolò Santibelli
Organizzazione Alessandro Prugnola

regia di Nicola Pistoia

Giacomo è un giardiniere, che vive in un suo regno magico, quello del suo vivaio: il tempo gli viene dettato dalla natura, per lui l’attesa non è sinonimo di frenesia, ma semplicemente fa parte del ciclo biologico. Parla con le piante, canta con loro, ha la possibilità, durante la sua attività manuale, di riflettere sul senso delle cose: un privilegiato. Nel suo mondo piomba all’improvviso Camilla, 40 anni, donna in carriera, sempre al lavoro, anche quando potrebbe essere in pausa; il cellulare, ormai diventato una protuberanza del braccio, è collegato costantemente con mille universi lavorativi diversi. Infine c’è Gianluca, assistente di Giacomo, che a sua volta vive la sua vita cadenzata dai “tempi della routine” impostagli dalla madre. I tre universi si incontrano, si scontrano, si confrontano, fino ad arrivare ad una soluzione finale, che può sembrare anacronistica. Una riflessione sul “passare del tempo” e sull’importanza del confronto con gli altri, che vuole spingere, tra una risata ed un sorriso, a riconsiderare le “priorità” della nostra vita.

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MISERIA E NOBILTÀ

8/9 AGOSTO

Corte de’ Miracoli

MISERIA E NOBILTÀ

di Eduardo Scarpetta

con Damiano Bracco, Fernando Colazzo, Matteo Colazzo, Silvia Coricciati, Sabina De Giorgi, Antonio Gemma, Raffaele Gili, Massimo Giordano, Adele Maruccio, Alessandro Pedone, Valeria Piccinno, Riccardo Reho, Giuseppe Resta, Chiara Sicuro, Giuseppe Tarantino
assistente alla regia: Sara Antonazzo

traduzione e regia di Massimo Giordano

Questa commedia -che vide la luce tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento per arrivare inossidabile fino ai nostri giorni, e che fu resa famosa dal celebre film di Mario Mattioli con Totò-, va in scena in una traduzione in lingua salentina, per una serata di autentico divertimento. Comicità e spasso, equivoci e colpi di scena, sono i supporti di una vicenda eternamente fresca e scoppiettante, dove, senza far mancare la lacrima, c’è di che ridere di vero gusto.

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LA FINTA AMMALATA

14 agosto / PRIMA REGIONALE

MC SIPARIO

Franco Oppini – Miriam Mesturino – Roberto D’Alessandro

LA FINTA AMMALATA

di Carlo Goldoni

con Giorgio Caprile, Luca Negroni, Giorgia Guerra, Riccardo Feola
e con Ada Alberti nel ruolo di Agatina
movimenti di maschera: Luca Negroni
musiche originali: Paolo Vivaldi

adattamento e regia Giorgio Caprile

Pantalone è uno dei più ricchi uomini della città, ma in casa sua regna preoccupazione visto che da tempo Rosaura, la sua amatissima figlia, resta sempre a letto e mostra vari sintomi di malattia. A nulla sono serviti i tentativi finora intrapresi da Pantalone e da Beatrice, amica di Rosaura, per farla guarire: ella sostiene di non riuscire a respirare e rifiuta il cibo. Ben presto è chiaro che la giovane soffre di mal d’amore. 

Mai rappresentata in tempi moderni, questa commedia, scritta da Goldoni nel 1751, mette alla berlina il mondo della medicina, facendolo diventare oggetto di satira e rappresentandolo con poca fiducia, evidenziando l’approssimazione con cui i presunti luminari arrivano a diagnosi e terapie. L’allestimento proposto è fedele all’epoca goldoniana nei costumi come nel linguaggio, e l’adattamento rispetta l’originale, rendendolo in alcuni punti più fruibile per il pubblico di oggi

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RITA

21/22 agosto / PRIMA RAPPRESENTAZIONE IN ITALIA

CHIARI DI LUNA

Massimo Giordano – Giulia Innocenti

RITA

di Marta Buchaca

traduzione di Ilaria Staino
musiche di Giacomo Innocenti
assistente alla regia Claire Vallet

Toni e Julia sono fratelli.

Lui è un uomo risoluto mentre lei è incapace di prendere decisioni. Quando però il veterinario di Toni gli consiglia di sopprimere il suo cane, la sua sicurezza svanisce. D’altro canto Julia è molto chiara sul da farsi.

La situazione si ribalta quando Toni solleva la stessa domanda riguardo alla loro madre e le decisioni che i fratelli prenderanno modificheranno per sempre la loro famiglia.

Rita è un’opera sulla famiglia, sul legame fraterno e sul rapporto madre-figlio ma è anche un’opera sull’incapacità di accettare la morte. Una tragicommedia che parla della difficoltà di “lasciar andare” le persone che amiamo, che ci chiede cosa significhi vivere con dignità ed esplora la legittimità che abbiamo di decidere della morte degli altri.

In questo spettacolo si ride, si sorride, ci si commuove.

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PAOLA MINACCIONI LIVE!

25 agosto / PRIMA REGIONALE

Paola Minaccioni

PAOLA MINACCIONI LIVE!

di Paola Minaccioni, Claudio Fois, Alberto Caviglia, Daniele Prato e Andrea Lolli

Un monologo che ci conduce in un universo comico e paradossale, un flusso di coscienza, in cui Paola Minaccioni si racconta sera per sera, passando da aneddoti personali, ai personaggi nati in tv, al cinema o alla radio. Uno spaccato dei nostri tempi, sulle relazioni umane, sugli amori contemporanei e l’eterno conflitto tra uomini e donne. Cercando di colmare questo gap, Paola prova scavare dentro sé stessa, mettendosi in gioco in un’esilarante autoanalisi.
“Paola Minaccioni Live!” è uno spettacolo fuori dagli schemi che ci invita a prendere coscienza della società in cui viviamo. Sentimenti ed esperienze intime dati in pasto ai social, fan vicini di casa con richieste assurde, razzisti inconsapevoli, guru della meditazione attraverso le App, improbabili assistenti telefoniche, poetesse Instagram, fino ad arrivare alle sue imitazioni: da Giorgia Meloni a Loredana Bertè a Sabrina Ferilli.
Paola Minaccioni si nasconde e allo stesso tempo si rivela dietro le sue incredibili maschere, un’esperienza teatrale unica. Ma raccontare uno spettacolo che cambia di sera in sera è impossibile, si può capire solo dal vivo. Paola Minaccioni Live!

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