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NIENTE DA DICHIARARE?

di C.M. Hennequin e P. Veber
Regia di Antonio De Carlo
Scritto in piena Belle Epoque, Vous n’avez rien à declarer? è uno dei vaudeville più fortunati di Charles – Maurice Hennequin e Pierre Veber. Rappresentato al Théâtre des Nouveautés a Parigi, il 6 ottobre 1906, ottenne un successo memorabile. I signori Dupont attendono trepidanti il ritorno dal viaggio di nozze della figlia Paulette e del genero, Roberto de Trivelin. Speranzosi di ricevere al più presto la notizia dell’arrivo di un nipotino, scoprono invece che a causa di un “imprevisto”, l’atteso erede difficilmente potrà arrivare; traumatizzato durante il viaggio di nozze, infatti, lo sposino non riesce a far conoscere le gioie dell’amore alla propria mogliettina. Inizia così la corsa contro il tempo alla ricerca di un rimedio che ridia la virilità e l’onore al protagonista. Oltre alle naturali difficoltà, per giunta, si inserisce La Baule, vecchio fidanzato di Paulette, che farà di tutto per impedire al giovane Trivelin che ciò avvenga.Il povero marito si troverà così in grossi guai…

VOLO 747

di Giuseppe Sorgi
Regia di Giuseppe Sorgi
In una società piena di contraddizioni al punto da risultare parodia insuperabile di se stessa, in una svendita generale dove mai e poi mai ci si può lasciar sfuggire l’ultima offerta, in una crisi trasversale, non c’è da stupirsi se una compagnia teatrale si trasforma in una compagnia low-cost. Se il teatro può fotografare la realtà e aiutarla con una paio d’ali, con un volo immaginifico, ecco che il capocomico si fa comandante di un volo last-minute, in super offerta, e gli attori i componenti di un equipaggio comico, tragico e colorato al tempo stesso. Cosa si aspettano i passeggeri da un volo simile? Quanto davvero vogliono vedere le cose dall’alto? Quale rotta seguire? E quali compagni di viaggio desiderano avere?

QUARTETTO EUPHORIA

Con il Quartetto Euphoria!
Regia di Banda OSIRIS
Cosa ci si può aspettare da un quartetto d’archi? L’esecuzione appassionata di un programma classico? O magari il confronto con il grande repertorio, tra evoluzioni narrative e virtuosismi? Di solito è questo ciò che accade. Di solito. Qui è la fantasia a regnare sovrana e in libertà, grande e inaspettata, va a braccetto con il rigore. Il Quartetto Euphoria si esibisce in una cornice che solo inizialmente è quella seriosa dei concerti classici. Nulla, degli inizi misurati, lascia presagire il caos sonoro che scuoterà musiciste e partiture. Bastano pochi minuti e la confusione si sostituisce alla logica.

CHE FINE HA FATTO IL MIO IO?

Con Francesco Paolantoni
di Francesco Paolantoni e Paola Cannatello
Musiche di Antonio Annona
Regia di Francesco PAOLANTONI
“Come tutti, sono alla ricerca del mio Io. Appena ‘o trovo, ‘o sputo ‘n faccia!” Il protagonista cercherà di risolvere la sua crisi esistenziale attraverso una serie di terapie che coinvolgeranno anche il pubblico: cromoterapia, idroterapia, sessoterapia, musicoterapia, ciboterapia e così via, un’esilarante pubblicoterapia che ha trovato riscontro anche tra veri psicoanalisti che lo stesso protagonista ha frequentato come paziente arrivando però a questa considerazione: “Ma perché devo parlare con una persona che devo pagare, quando posso parlare con tante persone che pagano loro a me?”

PSEUDOLO

di Plauto
Franco Oppini
con Renato Campese, Marco Paoli e Cristina Caldani
Regia di Mauro Annesi
E’ sicuramente una delle commedie più riuscite e rappresentative di Plauto. Imperniata sulla vicenda della separazione forzata dei giovani amanti e sull’atteso ricongiungimento finale, si avvale della creazione di due personaggi, che più di ogni altro rendono comicamente esplosiva tutta la commedia: il servo scaltro Pseudolo, vero antesignano di quella genìa di servi astuti, maliziosi, gioiosi e fieri di se stessi che tanto hanno animato tutto il Teatro; e il ruffiano Ballione, causa del mal d’amore dei due giovani amanti. In una Roma composta da un’umanità priva di gloria e di onore, ove regna solo la legge dell’inganno finalizzato al proprio tornaconto, l’irrefrenabile comicità si basa sui personaggi che esprimono i vizi e gli inganni.

CHI È CCHIÙ FELICE ‘E ME!

di Edoardo De Filippo
Gigi Savoia e Giovanna Rei
con Oscarino Di Maio e Massimo Masiello
Regia di Gigi Savoia
Commedia in due atti scritta nel 1929 e messa in scena nel 1933 con la compagnia Il Teatro umoristico(I De Filippo), si rifà ai temi tradizionali del teatro dialettale napoletano dove è più evidente l’influsso di Eduardo Scarpetta.La commedia l’ultima volta fu presentata proprio 25 anni fa, poco prima della scomparsa di Eduardo De Filippo. Il ruolo da protagonista in quella occasione, fu affidato a Luca De Filippo, il ruolo di Riccardo a Gigi Savoia, la regia dello spettacolo era di Eduardo De Filippo. Lo spettacolo era al Teatro Diana di Napoli, quando nell’ottobre 1984 giunse la notizia della scomparsa del grande drammaturgo.