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Autore: admin

SASSIDACQUA

MINO DE SANTIS
con Pantaleo Colazzo (fisarmonica) e William Paglialonga (basso)

A quattro anni da Petipitugna, Mino De Santis ritorna Sassidacqua, un nuovo lavoro discografico arrangiato, registrato e mixato da Marcello Zappatore con la partecipazione straordinaria di Giuliano Sangiorgi dai Negramaro, che duetta con il cantautore tugliese nel brano Caddhripulina. Sassidacqua, come racconta lo stesso cantautore, lega tra loro gli opposti di cui è fatta la vita: “Le mie canzoni nascono da una necessità: parlano di alberi e di animali, di colori terrosi o liquidi, di arrivi e di partenze, di assenze e di presenze, in sintesi parlano di contrasti così come del resto è la vita, fatta di polarità opposte apparentemente inconciliabili. Non mi riusciva di trovare un titolo più appropriato da quello che infine ho scelto”.

NON SI BUTTA NIENTE – show

CORTE DE’ MIRACOLI
Regia di Massimo Giordano

“Non si butta niente non è un intrattenimento atto a magnificare la bontà della raccolta differenziata e del conseguente riciclo dei materiali. No, nulla di tutto ciò. Si tratta invece di uno spettacolo in cui, oltre a portare in scena qualcosa di nuovo scritto per l’occasione, si attingerà prepotentemente all’immenso repertorio della grande scuola comica italiana: sketch, monologhi, scenette”. Questa è la presentazione iniziale di questo spettacolo “italo-salentino”, uno show quasi come il varietà di una volta, metafisicamente rivisitato nel nostro spazio e nel nostro tempo. Con tante risate e musica.

DECAMERON

CORTE DE’ MIRACOLI​
da Giovanni Boccaccio
Spettacolo conclusivo di un percorso di studio condotto dall’attrice Daria Paoletta

Le novelle del Boccaccio sono intramontabili, i loro temi attuali ancora oggi. Nove narratori, anziché dieci, in un giardino, oggi come allora ci terranno lontani dalla “peste nera” del quotidiano. Rimarrete incantati da Masettino e il suo ingegno, dall’amore struggente di Lisabetta da Messina, passando dalla stupefacente arte oratoria di donna Filippa alla scaltrezza di Berto e il suo amore per Lisetta, e non potevano mancare il candore di Alibech e la tragedia di Tancredi e Ghismunda, la famigerata storia del cuoco veneziano e la passione smodata dello stalliere per la regina e il coraggio di Gerbino. Un susseguirsi di storie che ci riguardano da vicino, capaci di toccare il fondo del nostro essere umani in ogni tempo e in ogni luogo.

LA RIUNIFICAZIONE DELLE DUE COREE

CORTE DE’ MIRACOLI
di Joël Pommerat
regia di Giulia Innocenti

È uno spettacolo sull’amore. Il suo titolo, che ha un riferimento politico, in realtà è una metafora per descrivere quanto sia difficile e certe volte impossibile unirsi l’un l’altro, o anche solo trovarsi o ritrovarsi; quanto i rapporti amorosi siano difettosi, contorti e sempre più complessi.
Composto da dieci quadri scenici, dove il linguaggio usato è contemporaneo e concreto, La riunificazione delle due Coree è un susseguirsi di emozioni, tra silenzi, ritmi incalzanti e situazioni tragicomiche, talvolta surreali. Si ride e ci si commuove, mentre gli attori scivolano da un ruolo all’altro, conservando sempre la coralità dello spettacolo.

IL CODICE DEL VOLO

FLAVIO ALBANESE
dagli studi, i disegni, gli scritti, gli appunti di Leonardo
scritto e diretto da Flavio Albanese
Perché Leonardo voleva volare? Lo spiega Zoroastro, il suo allievo, il suo giovane di bottega, ovvero l’assistente e suo amico fedele: Tommaso Masini. È proprio lui che ha sperimentato una delle più ardite invenzioni del Maestro: la “macchina per volare”. Gli spettatori conosceranno la storia, l’umanità e soprattutto il modo di pensare di un genio poliedrico e originalissimo che è il simbolo del nostro Rinascimento. Protagonista assoluta è la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, l’incredibile capacità umana di arrivare oltre i limiti che la natura sembra imporci.

KIRIE

CARLA GUIDO
di Ugo Chiti
regia di Antonio De Carlo
Kirie celebra la Donna declinandola nelle sue più antiche e profonde sfumature e lo fa con uno spettacolo pensato e scritto per una voce sola. E’ la storia di Sara, Rachele, Antioca e altre figure la cui esistenza è regolata dalle asperità del dolore attraverso le lamentazioni funebri: le “prefiche”, cantanti di morte a pagamento, condannate alla celebrazione di una contraddizione perenne, a sostegno della loro vita stessa. Carla Guido accoglie, nutre e poi consegna, in un’intensa interpretazione, i respiri di queste madri, mogli e figlie, ne calibra l’emotività liberando l’anima di ognuna di loro, scavando nell’abisso tutto femminile di eletto dolore e materna sacralità.

TORNO SUBITO

SARA BEVILACQUA
di Emiliano Poddi
con Daniele Guarini e Daniele Bove
regia di Sara Bevilacqua
10 Settembre 1943. Vittorio Emanuele III sbarca a Brindisi, l’unica città dove non ci sono né nazifascisti né anglo-americani, il posto perfetto se sei un Re in fuga da una guerra planetaria. E proprio in questo caos che una giovane modista brindisina, dal nome straniero e dai modi garbati va incontro all’occasione della sua vita: un Re, una Regina di cuore, la ragazza che le faceva i cappelli ed un soldato straniero.
Una ricerca condotta da Sara Bevilacqua attraverso le memorie di chi, quei giorni, li ha vissuti in prima persona. Oltre sessanta nonni sono stati intervistati e hanno contribuito, con i loro racconti, a far vivere i personaggi protagonisti di questa storia.

NON CI RESTA CHE RIDERE

PIPPO FRANCO
Scritto e diretto da Pippo Franco
Il popolare attore comico è da solo sul palco, per un’analisi spietata, ma sempre in chiave ironica, di come si è trasformato il mondo: “L’ironia serve ad esorcizzare il dramma per recuperare una sorta di felicità che nasce con l’uomo”. In questo spettacolo viene messa a confronto la realtà che si viveva ieri con quella di oggi, dove nessuno si guarda più dentro o finge di non vedersi per non affrontare prima di tutto se stesso. I pericoli da affrontare sono infiniti, in un mondo che guarda al mercato, all’economia, dove nessun governo si preoccupa più del benessere delle persone. “È per questo che ci vuole tanta ironia per sopravvivere!”

IL MEDICO DEI PAZZI

CORTE DE’ MIRACOLI
di Eduardo Scarpetta (traduzione in dialetto salentino)
adattamento e regia di Massimo Giordano
Dopo Miseria e nobiltà e Lu scarfalettu, la Corte de’ Miracoli porta in scena quest’opera per completare la propria trilogia scarpettiana. Resa celebre dal film (1954) che vide Totò come protagonista, questa commedia è in assoluto una delle più travolgenti ed esilaranti tra quelle scritte da Eduardo Scarpetta, una macchina comica perfetta, infallibile, nella quale il continuo susseguirsi di equivoci e situazioni imbarazzanti realizzano quello che era l’obiettivo assoluto dell’autore napoletano: la risata.

JATA A NNUI

MASSIMO GIORDANO
con Elio Cassarà (chitarra),
Franco De Donno (batteria),
Sergio De Donno (tastiere)
Federico Quarta (basso)
testi, musiche e regia di Massimo Giordano
Jata a nnui ca simu salentini, cullu sule intra, lu core pe’ sta terra. Jata a nnui, lu Salentu simu nui: così recita il ritornello della canzone che dà il titolo a questo nuovo spettacolo, in cui Massimo Giordano tornerà a raccontare il Salento, la salentinità e i salentini, sempre percorrendo la strada maestra della comicità, sullo slancio del one-man-show di tre anni fa, Non mi pento del Salento. Questa volta, a suggellare il tutto, la presenza di alcune canzoni inedite, per far ridere e sorridere; e chissà, forse anche riflettere.
“In questo spettacolo, oltre a raccontare la mia terra, la canterò. Un atto di coraggio, soprattutto da parte del pubblico”.