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IANCU, UN PAESE VUOL DIRE

di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno
Regia di Salvatore Tramacere
Un lavoro Questo è il racconto di una giornata. Una domenica dell’agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un paese del Salento. Un famoso bandito, fuggito dal carcere di Lecce due giorni prima, è stato riconosciuto mentre si nasconde nelle campagne del paese. Inizia così una tragicomica caccia all’uomo che coinvolge un po’ tutti, bambini compresi. E’ il racconto di un’infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano. Ed è soprattutto il racconto di un’epoca.

ROMEO E GIULIETTA

di William Shakespeare
con Lea Barletti, Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabio Tinella
Regia di Tonio De Nitto
“Romeo e Giulietta” è chiedersi quanto i genitori amino veramente i figli, quanto possano capirli, quanto invece non imparino a farlo troppo tardi. È un gruppo di famiglia sbiadito e accartocciato dal tempo, una foto che ritrova vigore e carne per poi consumarsi e scolorirsi di nuovo. È un meccanismo perfetto, un ingranaggio linguistico e scenico che va avanti nonostante essi stessi, dal quale però ad un certo punto può succedere di voler scendere e in qualche modo di farlo veramente, costi quel che costi. “Romeo e Giulietta” sono due adolescenti di una comitiva che si cancella per sempre nel tempo di un paio di giorni.

LE NOZZE

da Anton Chechov
Spettacolo messo in scena dagli allievi del laboratorio teatrale della Corte de’ Miracoli di Maglie
Regia di MATTEO TARASCO
Lo spettacolo “Le Nozze” è il culmine di un percorso didattico-formativo che ha avuto luogo in Maglie. Dallo scorso ottobre ad oggi, in diversi workshop, sono stati analizzati i principali testi del grande drammaturgo dell’ottocento russo Anton Pavlovic Cechov – da Il Gabbiano a Zio Vanja, da Tre sorelle al Giardino dei Ciliegi – per poi giungere alla costruzione di una nuova drammaturgia, che è un ibrido tra l’atto unico Le Nozze, capolavoro del teatro comico dell’epoca, e i brani più significativi dei testi maggiori. Lo spettacolo, a cui il pubblico assisterà seduto al tavolo insieme agli attori, sarà uno scoppiettante vaudeville, con musica dal vivo, canti e balli, una vera e propria festa di nozze dove ciascun spettatore è ospite d’onore.

PAPA GALEAZZO Vita, morte e miracoli

Di Giovanni Delle Donne
Con Massimo Giordano
Regia di MATTEO TARASCO
La storia dell’arciprete di Lucugnano, Domenico Galeazzo, vissuto nel Cinquecento, è storia folkloristica, a metà tra realtà e leggenda. E lo stesso personaggio di Papa Galeazzo vive in quel territorio di mezzo tra fantasia, sogno, mistificazione e vita vissuta; in quel territorio dove la maschera si confonde con il volto, dove la tradizione orale incontra la Storia.
Il ritratto di Papa Galeazzo restituitoci dai “Culacchi” – gli aneddoti ad esso riferiti – è materia di grande interesse per il teatro, che è appunto un mezzo di comunicazione a metà tra realtà e leggenda, proprio come il protagonista di questa storia, che è memoria viva di un territorio e della sua tradizione.
Ma non c’è la rappresentazione scenica del personaggio, in quanto Papa Galeazzo è – e deve rimanere – icona della tradizione umoristica salentina: ha il volto che ciascuno di noi gli vuole conferire, non può essere “imprigionato” nel volto di un singolo attore che lo rappresenta sul palcoscenico, perché, altrimenti, migrerebbe dal territorio della fantasia e perderebbe la sua valenza di figura popolare.
E pertanto lo spettacolo è un racconto delle gesta di Papa Galeazzo, un racconto affettivo, offertoci da un umile sacrestano che ha vissuto da vicino questo mito, ma che ne conosce anche limiti e difetti. Costui diviene così, per una sera, come Omero, il cantore delle mitiche gesta di un eroe atipico, burlone e irriverente, quel Papa Galeazzo da Lucugnano che è immortale, come le maschere della commedia dell’arte, e che è certamente un antenato della moderna commedia all’italiana.

NON CE NE IMPORTA NIENTE

Le Sorelle Marinetti
di Giorgio Bozzo
Musiche eseguite dal vivo dal Quartetto Jazz dell’Orchestra Maniscalchi
Regia di Max Croci
Non è un semplice concerto, ma una vera e propria pièce di teatro musicale, che propone allo spettatore un viaggio temporale a ritroso, verso gli anni ’30. Anni di grandi inquietudini, per l’approssimarsi all’orizzonte di nubi nere, ma anni anche di voglia d’evasione e di spensieratezza che, grazie alla scuderia di autori, cantanti e direttori d’orchestra dell’Eiar (l’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche, da cui sarebbe nata la Rai) ha prodotto un repertorio di canzoni che ancora oggi mettono buon umore. Interpreti di questo viaggio sono le Sorelle Marinetti, un trio di “ragazze” davvero particolari, che, affascinate dall’esperienza artistica e umana del Trio Lescano, raccontano con gustosi sketch la società del tempo e interpretano i più grandi successi di quegli anni.

L’INFERNO NON ESISTE? – Tratto da “Due storie”

Di Susanna Tamaro
con Laura Lattuada
Regia di Matteo Tarasco
Con la sua scrittura poetica e sublime, Susanna Tamaro ci ricorda che le parole bruciano, che le parole si fanno carne mentre noi parliamo, che le parole sono potenze che esercitano su di noi un potere invisibile. Il dittico che compone “L’Inferno non esiste?” (“L’inferno non esiste” e “Di nuovo lunedì”) è una tragedia greca in un interno borghese: la storia cupa, disperata ed estrema di una donna che nega la propria femminilità; la storia di figlie incapaci di essere madri; la storia di madri e figlie vittime di un universo maschile popolato da orchi. “Sentivo il bisogno di parlare del dolore degli innocenti, un dolore che è sempre sulle prime pagine ma che sembra non toccare più i cuori di nessuno”. (S. Tamaro)